Francesca Pomarici: L’iconografia Della Vergine Nell’opera Di Arnolfo Di Cambio: Il Sepolcro De Bray E La Facciata (Estratto Dal Volume Speciale: Arnolfo Di Cambio: Il Monumento Del Cardinale Guillaume De Bray Dopo Il Restauro)
Estratto da volume Arnolfo Di Cambio. Il monumento del Cardinal Guillaume De Bray dopo il restauro (2009)
L’autrice dopo aver evidenziato le modifiche apportate ad una statua romana, del tipo della Giunone della Triade Capitolina, per trasformarla nella Vergine del monumento De Bray, ha cercato i possibili modelli alla base in particolare della complessa e singolare acconciatura che caratterizza la creazione di Arnolfo. Nonostante i molteplici spunti non sembra esserci nulla di direttamente paragonabile e l’opera appare piuttosto come una “rilavorazione” originale dell’artista. Si interroga poi sulla possibilità di individuare nella statua De Bray un’ identità iconografica nascosta sotto quella ovvia di Madonna con il Bambino. Dopo aver valutato le proposte avanzate in passato – la Mulier amicta solis o la Maria-Regina di tradizione romana –, propone una ipotesi di lettura in chiave mitologica, riprendendo un’ipotesi della Romanini, legata al mito di Ifigenia, in cui la Vergine corrisponderebbe alla figura di Diana. Al fine di rintracciare il personale apporto dell’artista nella costruzione del significato dell’immagine si prende in considerazione anche la Madonna in trono con Bambino della facciata di Santa Maria del Fiore a Firenze.
Ultimo aggiornamento
6 Marzo 2024, 10:38