Ludovica Tiberti: Le Incisioni Di Palazzi Nel Mercato Delle Stampe A Roma Tra Cinque E Seicento
Estratto dal volume speciale Palazzi del Cinquecento a Roma (2016)
Questa ricerca intende indagare l’origine e la fortuna delle incisioni di palazzi nel mercato calcografico romano tra la metà del Cinquecento e l’inizio del Seicento. Fondamentale a riguardo è lo studio delle iscrizioni, l’esame dei diversi stati individuati all’interno delle collezioni romane e degli inventari d’eredità, divisioni e vendita, che registrano il passaggio dei rami all’interno delle botteghe di stampatori e editori. Si è così constatato che le prime rappresentazioni a stampa di palazzi sono all’interno dello Speculum Romanae Magnificentiae di Antoine Lafréry. Nel 1549, infatti, Nicolas Beatrizet incide per il lorenese il prospetto di Palazzo Farnese, in realtà una derivazione in controparte da un’incisione dello stesso Beatrizet, dedicata a Paolo III Farnese e pubblicata da Antonio Salamanca, primo ideatore e editore di tali soggetti. Ancora nel 1549 Lafréry pubblica l’incisione di Palazzo Caprini e di Palazzo Stati. A queste seguirono nel 1550 il prospetto di Palazzo Alberini e nel 1560 l’incisione del prospetto e del cortile di Palazzo Farnese, la pianta e la veduta del ninfeo di Villa Giulia (fronte est e ovest) e il “Campidoglio antico”. Infine, nel 1569 Lafréry edita la veduta del “Campidoglio moderno” inciso da Etienne Du Pérac. Le lastre passate poi agli eredi e successori di Lafréry — da Claude e Étienne Duchet a Nicolaus van Aelst — continuarono ad essere pubblicate e a trarne copie per tutto il secolo successivo. Così, ancora nel 1773, Carlo Losi edita l’incisione del prospetto di Palazzo Farnese dal rame del Salamanca.
The Engravings of Palaces on the Print Market in Rome from the late Sixteenth
to the early Seventeenth Century
Ultimo aggiornamento
28 Febbraio 2024, 12:01