Paolo Coen: Christopher Hewetson: nuovi documenti, nuove interpretazioni
Estratto dal fascicolo 15 (luglio-settembre 2012)
L’irlandese Christopher Hewetson (1734-1798) fu uno dei più apprezzati scultori della grande stagione neoclassica romana. Giunto in città negli anni Sessanta, Hewetson seppe imporsi anche grazie al sostegno dei grandtourist britannici, parecchi dei quali gli commissionarono i propri busti-ritratto. L’articolo mette a fuoco la parte conclusiva della parabola dello scultore, per lungo tempo sottovalutata dalla critica. Il ritrovamento di quattro inediti documenti su Hewetson, conservati presso l’Archivio di Stato di Roma e pubblicati in appendice, ha consentito di gettare nuova luce su quest’ultima attività romana dello scultore. L’inventario dei beni, stilato da esperti come Carlo Albacini e Vincenzo Pacetti, in particolare rivela che fino alla morte Hewetson, aiutato dall’allievo Cristoforo Prosperi, lavorò intensamente. La produzione di questo periodo corse lungo due binari fondamentali. Egli da un lato realizzò diverse decine di copie dall’Antico, quasi sempre prendendo a modello capolavori amati dai turisti, dall’altro proseguì con i busti-ritratto di “milordi” britannici in visita a Roma, talora rifiniti da Prosperi. L’inventario registra nello studio quattordici di tali busti, in diverse fasi di lavorazione: un paio erano già noti, come per esempio il ritratto di Sir John Throckmorton, i restanti dodici al contrario sono sconosciuti e dunque si pongono come la base documentaria per un deciso incremento del catalogo dello scultore. Nel complesso l’articolo segna il passaggio verso una complessiva rivalutazione della carriera di Hewetson, il quale seppe in qualche modo trovare antidoti alla concorrenza spietata di Antonio Canova.
Christopher Hewetson: new documents, new interpretations
Ultimo aggiornamento
3 Novembre 2023, 13:36