Angela Maria D’Amelio: I Giornali di Vincenzo Pacetti e il “diario figurato” di Giuseppe Barberi. Uno spaccato della società romana della seconda metà del Settecento
Giuseppe Barberi (1746-1809), noto come scenografo e architetto, fu anche un acuto caricaturista che, similmente a Pier Leone Ghezzi e Carlo Marchionni, rappresentò i protagonisti della sua epoca in modo ironico ma assolutamente bonario. I circa trecentocinquanta ritratti di questa produzione grafica, interamente conservata al Museo di Roma, costituiscono un prezioso “diario figurato”, poiché affiancati da annotazioni sia pubbliche che private riguardanti i personaggi raffigurati. I nobili, gli intellettuali, gli ecclesiastici, i diplomatici della corte e della società romana, gli artisti e i collezionisti barberiani sono gli stessi citati nei Giornali di Vincenzo Pacetti, con i quali entrambi gli artisti vengono in contatto, l’uno in veste di architetto, l’altro di scultore, esperto restauratore e, soprattutto, di grande “affarista”. I due Diari, grazie alla comune osservazione aneddotica, ci regalano uno spaccato sociale assolutamente inconsueto e accattivante, arricchendo con notizie eterogenee biografie di personaggi già noti e permettendo di conoscerne altre trascorse più o meno anonime.
The Giornali of Vincenzo Pacetti and the “diario figurato” of Giuseppe Barberi: A cross–section of late eighteenth–century Roman society
Ultimo aggiornamento
17 Febbraio 2025, 12:46