Rosella Carloni: Vincenzo Pacetti e le società tra gli artisti. Da Francesco Moglia a Francesco Antonio Franzoni e a Giuseppe Valadier
Estratto dal volume speciale Vincenzo Pacetti, Roma, L’europa all’epoca del Grand Tour (2017)
Nella seconda metà del Settecento sono documentate a Roma le “società” formate dagli scultori per diminuire i costi della “professione” e per il commercio antiquario. Lungo il corso della sua esistenza Vincenzo Pacetti, come testimoniano le pagine del Giornale, ne ha costituite con una certa continuità, finalizzandole, però, alla compravendita di antichità. All’inizio della sua carriera strinse pochi accordi societari ma, a partire dagli anni ottanta e soprattutto negli anni novanta, non solo intensificava il loro numero, ma diversificava i partners e la tipologia delle opere antiche da acquistare, dalle sculture ai dipinti, ai disegni e ai cammei, allo scopo di rispondere con una precisa logica di promozione e di vendita alle aumentate richieste del mercato antiquario romano. L’analisi della formazione e dello sviluppo di queste società, che il Pacetti costituì tra il 1776 ed il 1800 con artisti, come Francesco Moglia, Lorenzo Cardelli, Francesco Antonio Franzoni, Andrea Volpini, Luigi Valadier ecc., ma anche con lo scavatore Giuseppe Bettini, l’abate Carlo Francesco Luini ed altre figure presenti a Roma, offre uno spaccato dei meccanismi che regolavano il traffico delle antichità nell’Urbe, mette a nudo la complessa rete di relazioni che l’artista aveva avviato, permette di portare alla luce le provenienze di singole opere e di conoscere il fitto intreccio tra artisti, mediatori, collezionisti romani ed europei dell’epoca.
Vincenzo Pacetti and artists’associations: from Francesco Moglia to Francesco Antonio Franzoni and Giuseppe Valadier
Ultimo aggiornamento
17 Febbraio 2025, 12:48