Giuseppe Cassio: Una nuova attribuzione per Cola dell’Amatrice: il ‘Compianto sul Cristo morto’ nella Collegiata di Fara in Sabina

Estratto dal fascicolo 51-52 (luglio-dicembre 2021)

Un affresco con il Compianto sul Cristo morto, recentemente riscoperto nella Collegiata di Sant’Antonino a Fara in Sabina (Rieti), rappresenta una delle prime testimonianze decorative dell’edificio sacro e dimostra lo stretto legame del paese con la vicina Abbazia di Santa Maria di Farfa. Tra la seconda metà del Quattrocento e un’ampia parte del secolo seguente la potente “roccaforte” benedettina era stata interessata da una frenetica attività di rinnovamento, su impulso degli abati commendatari, tra cui si era distinto l’operato di Giovanni Battista Orsini (1482– 1503). Dal 1486 al 1514 il cenobio sabino fu abitato da una comunità di monaci teutonici provenienti dal Sacro Speco di Subiaco, dove Nicola di Filotesio, detto Cola dell’Amatrice, aveva realizzato gli affreschi del Capitolo vecchio. Nel 1508 il pittore è documentato nell’abbazia farfense. Qui gli vengono affidate due tavole opistografe e la lunetta del portale maggiore della basilica, realizzate verosimilmente durante l’episcopato sabino di Raffaele Riario Sansoni e il mandato degli abati commendatari Galeotto Franciotti e Sisto Gara della Rovere. L’attribuzione al maestro amatriciano del Compianto di Fara, che qui si propone, potrebbe quindi aprire ulteriori piste di ricerca sugli esordi della poliedrica carriera dell’artista.

 

A new attribution to Cola dell’Amatrice: The Lamentation over the Dead Christ in the Collegiate Church of Fara in Sabina

A fresco with a Lamentation over the Dead Christ, recently uncovered in the Collegiate Church of Sant’Antonino in Fara in Sabina (Rieti), is one of the earliest known paintings in that religious building. It’s an example of the close link between the town and the nearby Abbey of Santa Maria di Farfa. Between the second half of the fifteenth century and a large part of the sixteenth, the imposing Benedictine “stronghold” had been subjected to frenetic renovation, called for by the commendatory abbots. This included work by Giovanni Battista Orsini (1482–1503). From 1486 to 1514 the Sabine monastery was home to a community of Teutonic monks from the Sacro Speco in Subiaco. There, Nicola di Filotesio, known as Cola dell’Amatrice, had painted the frescoes in the Old Chapter. Documents mention the painter at work in Farfa’s Abbey in 1508. Here he was commissioned to do two opisthographic tables and the lunette of the main portal of the Basilica. This was probably during the Sabine episcopate of Raffaele Riario Sansoni and the mandate of the commendatory abbots Galeotto Franciotti and Sisto Gara della Rovere. Our attribution of the Lamentation of Fara to the maestro from Amatrice could open up further avenues of research on the earliest part of the artist’s multifaceted career.

Ultimo aggiornamento

7 Novembre 2023, 14:08