Luca Creti: L’altare maggiore della Cattedrale di Civita Castellana: dall’età ottoniana al rifacimento del XVIII secolo

Estratto dal fascicolo 53 (gennaio-marzo 2022)

Il saggio ripercorre le vicende storiche e costruttive dell’altare maggiore della Cattedrale di Civita Castellana (VT). Realizzato tra la fine del 1000 e l’inizio del 1001 per volontà del vescovo Crescenziano, l’arredo primitivo era di forma rettangolare, con i lati composti da antiche lastre di marmo tombali e al suo interno erano collocate le spoglie mortali dei Santi Marciano e Giovanni, giustiziati all’inizio del IV secolo durante una delle persecuzioni ordinate da Diocleziano e sepolti da una donna cristiana di nome Teodora nel cimitero di Rignano Flaminio. Nel 1230, quando il vescovo Pietro esegue una ricognizione delle reliquie, l’altare è ancora quello di età ottoniana e viene descritto coperto con un ciborio a doppio ordine, tipico della produzione artistica cosmatesca del XII e XIII secolo. Le due micro architetture restano in situ fino alla radicale ristrutturazione della chiesa, voluta dal vescovo Tenderini tra il 1736 e il 1740, che stravolge l’originario impianto medievale, conferendole l’attuale facies tardobarocca. Durante i lavori di trasformazione, il ciborio cosmatesco viene demolito, mentre l’altare di età ottoniana rimane al suo posto. Pochi anni più tardi, tuttavia, il vescovo Lanucci decide di sostituirlo con un nuovo arredo, progettato dall’architetto Gaetano Fabrizi e realizzato nella bottega romana di Domenico Mattiangeli; il nuovo altare, con all’interno i resti dei martiri Marciano e Giovanni, viene consacrato insieme alla chiesa il 19 marzo del 1750.

 

The High Altar in the Cathedral of Civita Castellana: From the Ottonian Era to its 18th Century Renovation

The paper presents a historical account of the construction and life of the High Altar in the Cathedral of Civita Castellana (VT). A first, primitive, rectangular altar was built from ancient marble grave slabs between 1000 and 1001, under the patronage of Bishop Crescenziano. It housed the remains of Saints Marciano and Giovanni. They were martyred during one of Diocletian’s persecutions in the early 4th century. The martyrs had been buried by a Christian woman named Theodora, in the cemetery of Rignano Flaminio. Bishop Peter’s examination of the relics, in 1230, describes the altar as still retaining its Ottonian–style features. It had a double–order ciborium, an artistic element characteristic of the Cosmatesque style, prevalent in the 12th and 13th centuries. These two architectural structures survived until an extensive renovation of the church was ordered by Bishop Tenderini between 1736 and 1740. This transformed the original medieval structure, giving it the late Baroque appearance it has today. Renovation work demolished the Cosmatesque ciborium, but left the Ottonian-era altar intact.

Ultimo aggiornamento

7 Novembre 2023, 14:13