Andrea Dari: La chiesa e il convento di Sant’Andrea in Vineis a Faenza in due inedite piante settecentesche. Riflessioni sull’attività di Domenico Paganelli

Estratto dal fascicolo 53 (gennaio-marzo 2022)

Il rinvenimento di due piante settecentesche relative al complesso di Sant’Andrea in Vineis di Faenza, oggi San Domenico, offre lo spunto per una riflessione sulla figura di padre Domenico Paganelli (1545–1624), architetto, scienziato ed erudito attivo a Roma e nelle Legazioni pontificie in particolare sotto i pontificati di Clemente VIII e di Leone XII. Il saggio indaga le opere realizzate dal domenicano per il convento faentino (il chiostro dei Morti, il dormitorio e la spezieria) e per la chiesa (il coro, il portico in facciata, il presbiterio, l’altare maggiore e alcune cappelle, in particolare quella scomparsa e sontuosa dedicata alla Madonna del Rosario). Anche attraverso la lettura di fonti per la maggior parte inedite, si è gettata nuova luce sulla figura del frate (rilevanti gli inventari che descrivono i suoi appartamenti, le collezioni di oggetti rari e la biblioteca), nonché sul gruppo di artisti della sua cerchia attivi nella Faenza del primo Seicento. Le ricerche hanno interessato anche la chiesa di Sant’Andrea, il cui apparato decorativo, ampiamente descritto dalla documentazione archivistica rintracciata, fu totalmente distrutto in seguito alle radicali trasformazioni condotte a termine dal bolognese Francesco Tadolini nella seconda metà del Settecento.

 

The Church and Convent of Sant’Andrea in Vineis in Faenza: Two previously unpublished 18th–Century  plans and reflections on the work of Domenico Paganelli

The recent discovery of two 18th–century plans associated with the Sant’Andrea in Vineis complex in Faenza, known today as San Domenico, served as a catalyst for exploring the remarkable life of Father Domenico Paganelli (1545–1624). Paganelli was an architect, scientist, and scholar, working actively in Rome and the Pontifical legations, particularly during the pontificates of Clement VIII and Leo XII. This paper delves into Paganelli’s contributions to the Faenza convent, including the cloister of the dead, the dormitory, and the apothecary. His architectural work on the church is also examined, such as the choir, the portico attached to the façade, the presbytery, the high altar, and noteworthy chapels like the opulent one dedicated to Our Lady of the Rosary, regrettably lost. Looking into unpublished sources, the study sheds new light on Paganelli’s multifaceted character, examining inventories that describe his living quarters, his collections of rare objects, and his library. The research also reveals the names of a group of artists associated with Paganelli’s circle, active in Faenza during the early 17th century. The investigation also includes the Church of Sant’Andrea. Detailed descriptions of its decorative elements, documented in archival records, have come to light. Unfortunately, these ornamentations were lost during Francesco Tadolini of Bologna’s extensive transformations in the latter half of the 18th century.

Ultimo aggiornamento

7 Novembre 2023, 14:13