Gabriele Fattorini: Pastorino Pastorini: la consuetudine con lo stucco di un medaglista di fama

Estratto dal volume speciale Lo stucco nell’età della Maniera: cantieri, maestranze, modelli (2022)

Nel ripercorrere la lunga e complicata carriera di Pastorino Pastorini (Castelnuovo Berardenga, Siena, 1508 circa – Firenze, 1592), il contributo vuole mettere in luce il modo in cui questo maestro – formatosi come pittore e maestro vetraio ad Arezzo, con Guillaume de Marcillat – ebbe a conoscere le tecniche dello stucco, frequentando cantieri come quello dell’abside del Duomo di Siena, diretto prima da Baldassare Peruzzi e poi da Domenico Beccafumi, e l’altro della Sala Regia in Vaticano, guidato da Perin del Vaga nella Roma farnesiana. Alla metà del Cinquecento la prima vera prova di pittore e stuccatore di Pastorino, nelle volte della Loggia della Mercanzia a Siena, rappresentò un fallimento, perché il maestro non seppe rispettare i tempi di consegna, tanto da essere prima imprigionato e poi privato dell’incarico. La successiva carriera si svolse fuori dalla Toscana, tra Parma, Reggio Emilia, Ferrara, Bologna e Mantova, prima di un definitivo trasferimento a Firenze, entro il 1576. Nelle corti padane e in quella fiorentina, Pastorino seppe distinguersi come medaglista assai prolifico e apprezzato, ritraendo signori e cortigiani non solo in bronzo; come racconta Vasari, egli «trovò – infatti – uno stucco sodo da fare i ritratti, che venissino coloriti a guisa de’ naturali, con le tinte delle barbe, capelli e color di carni, che l’à fatte parer vive». Tuttavia di questi stucchi minuscoli, preziosi e aristocratici restano solo i ricordi e gli elogi delle fonti.

 

Pastorino Pastorini: The habits with stucco of a famous medalist

Pastorino Pastorini was born in Castelnuovo Berardenga (Siena) in about 1508, and died in Florence in 1592. In retracing his long and complicated career, the paper intends to highlight the way in which this artist, trained as a painter and master glassmaker in Arezzo, with Guillaume de Marcillat, learnt stucco techniques by visiting building sites, such as that of the apse of the Cathedral of Siena. This was directed first by Baldassare Peruzzi and then by Domenico Beccafumi. He also spent time on the the Sala Regia site in the Vatican, led by Perin del Vaga in the Rome of the Farnese. In the mid–Sixteenth century Pastorino’s first real attempt as a painter and plasterer, in the vaults of the Loggia della Mercanzia in Siena, was a failure. He was unable to respect the delivery times, so much so that he was first imprisoned and then deprived of his contract. His subsequent career took place outside Tuscany — between Parma, Reggio Emilia, Ferrara, Bologna and Mantua — before, by 1576, he definitively moved to Florence. In the courts of Florence and along the Po Valley, Pastorino was able to distinguish himself as a very prolific and appreciated medallist, portraying gentlemen and courtiers not only in bronze; Vasari recounts that he «found — in fact — a firm stucco to make portraits, which would be coloured in the manner of life, with the colours of the beards, hair and colour of the flesh, which made them appear alive». However, only the memories and praise in documents remain of these tiny, precious and aristocratic stuccos.

Ultimo aggiornamento

26 Febbraio 2024, 11:59