Giuseppina Monterosso: Un’anfora e il suo doppio. Uno scambio al centro di una vicenda antiquaria catanese
Estratto dal fascicolo 33-34 (gennaio-giugno 2017)
Ogni reperto nasconde una storia, che racconta a chi gli si accosti. Talvolta accade che le storie si intreccino, dando luogo ad equivoci e fraintendimenti, come è avvenuto per i due vasi protagonisti di questo contributo: un’anfora pseudopanatenaica di proprietà della nobile famiglia Zappalà Asmundo, rinvenuta alla fine dell’800 nel quartiere dell’Indirizzo, nel centro storico di Catania, ed un’anfora attica di tipo B, a figure nere, nelle collezioni del Museo Archeologico Paolo Orsi di Siracusa, per la quale, a causa della mancanza di più precisi riferimenti nella documentazione, ci si deve limitare ad una generica provenienza dal territorio catanese.Per decenni confuse e identificate una con l’altra, ora una più attenta lettura di documenti d’archivio, resoconti e verifiche di registri inventariali, ha permesso di ricostruirne la storia e ridare ad ognuna la sua vera identità. Per entrambe, in soddisfacente stato di conservazione, viene fornita una nuova ed aggiornata documentazione fotografica e avanzata una proposta di attribuzione: l’una si ritiene possa essere opera del Pittore di Lysippides o della sua cerchia, mentre i dettagli della figura di Athena riconducono quella pseudopanatenaica al Gruppo Vaticano G23.
An amphora and its twin. A case of mistaken identity at the heart of an intriguing affair on Catania’s antiques market
Ultimo aggiornamento
6 Novembre 2023, 15:05