Alessandra Acconci,La croce dipinta in San Simeone di Alvito. Ipotesi per la bottega Ornatista

Estratto dal fascicolo 57 (gennaio-marzo 2023)

La croce dipinta custodita nella Collegiata di San Simeone Profeta di Alvito (FR) è stata sottoposta a un intervento conservativo ultimato nel 2018 e finanziato da Intesa Sanpaolo nell’ambito della XVIII edizione del progetto “Restituzioni”. Tale restauro ha seguito quello realizzato nel 1980–1981 per conto della Soprintendenza, al momento della riscoperta dell’opera rimasta fino ad allora inedita. L’immagine del Crocifisso è tracciata secondo le coordinate della diffusa tipologia dei “crocifissi trionfanti” affiancati dalla Vergine e da San Giovanni Evangelista. L’orizzonte artistico della tavola, che si avvale di una tavolozza di colori sobria ma arricchita da un esteso rivestimento di stucco modellato e dorato, appare profondamente calato nel linguaggio formatosi sulle specificità della cultura tardo–comnena dell’Italia centro–meridionale, che partendo dal cantiere musivo di Monreale trova riscontri nel percorso pittorico della bottega riunita sotto il nome del Pittore Ornatista, operante nell’Urbe, nella vallata sublacense e nella cripta di San Magno ad Anagni, nel corso della prima metà del XIII secolo.

 

The painted crucifix of San Simeone di Alvito. An hypothesis that it may have been produced in the Ornatista workshop

Conservation work on the painted crucifix housed in the Collegiate Church of San Simeone Profeta in Alvito (FR) was terminated in 2018. The process was financed by Intesa Sanpaolo as part of the XVIII edition of their “Restituzioni” project. The piece was first restored between 1980 and 1981, on behalf of the Superintendency, coinciding with the “rediscovery” of the until then unpublished work. This Crucifixion follows a standard typology of “triumphant crucifixes”, with Christ flanked by the Virgin and Saint John the Evangelist. The sober colouring of the panel’s artistic horizon is enriched by an extensive layer of moulded and gilded stucco. This would seem to lodge it deep within the specificities of the late Komnenian artistic expression of central-southern Italy. This had its origins in the mosaic construction site of Monreale, and went on to be consolidated in the first half of the 13th century, in the pictorial choices of the workshop united under the name of the Ornamental Painter. This operated in Rome, the Aniene Valley around Subiaco and in the crypt of San Magno in Anagni.

Ultimo aggiornamento

17 Aprile 2024, 16:52