Damiano Iacobone, Il completamento della facciata della chiesa–ossario di Mussoi a Belluno (1935–1949). L’architetto Alberto Alpago–Novello e le arti figurative

Estratto dal fascicolo 58 (aprile-giugno 2023)

Il saggio prende in esame le ricerche relative al completamento della chiesa–ossario di Mussoi (Belluno) con un affresco previsto in facciata, il cui tema è in realtà già predisposto dal progettista della chiesa, l’architetto Alberto Alpago–Novello (1889–1985). Lo studio preliminare dell’opera verrà affidato a diversi artisti prima di essere portato a compimento: Aldo Carpi, Luigi Tito, Luigi Filocamo, Pino Casarini e Pietro Cortellezzi. Sarà quest’ultimo a realizzare l’affresco, completato nel 1949, oltre dieci anni dopo la costruzione della chiesa. La vicenda, che può apparire di dettaglio, è in realtà esemplificativa dei rapporti tra i vari esponenti delle diverse arti nel periodo tra le due guerre, quando architetti di rilievo propongono una complessità artistica degli edifici della quale sono artefici. Emerge, inoltre, un quadro anch’esso rappresentativo delle varie istanze che un edificio di questo tipo chiama in causa: la committenza religiosa, il principale benefattore, il progettista, ciascuno dei quali cerca di avere un ruolo nel completamento dell’opera. Tre appendici documentarie testimoniano momenti cruciali di questi rapporti e del concreto procedere nel completamento di opere rilevanti.

 

The completion of the facade of the church–ossuary of Mussoi in Belluno (1935–1949):
The architect Alberto Alpago–Novello and the figurative arts

The paper focuses on the completion of the church–ossuary of Mussoi in Belluno, in particular the fresco planned for its façade. The subject of the fresco was originally conceived by the church’s designer, the architect Alberto Alpago–Novello (1889–1985). Various artists, including Aldo Carpi, Luigi Tito, Luigi Filocamo, Pino Casarini and Pietro Cortellezzi, had drawn up their own original plans for the work, prior to its conception. Ultimately, the fresco was created by Cortellezzi, and finished in 1949, over a decade after the church’s construction. Though an apparently complicated business, it is a perfect example of the relationship between the exponents of different arts in the interwar period. Prominent architects of the time aspired to artistic complexity in their work. The multiplicity of the stakeholders involved in such a project is also emblematic; from the church’s patronage, being the main benefactor, to the building’s designer, each intent on having their say in the work’s completion. The three appendices provide documentary insight into key moments of these relationships during the project and the tangible progress of completing its various parts.

Ultimo aggiornamento

22 Agosto 2024, 14:15