Maurizio Noè, Tuscania: vicende storiche e trasformazioni urbanistico-architettoniche della chiesa e del convento di Sant’Agostino

Estratto dal fascicolo 59-60 (luglio-dicembre 2023)

Il complesso di Sant’Agostino a Tuscania costituisce un tipico esempio dell’inserimento in ambito urbano di una comunità religiosa, già presente sul territorio ma in un contesto eremitico lontano dal centro abitato. L’inurbamento di molti Ordini mendicanti, come quello agostiniano di Tuscania, ha avuto un’ampia diffusione, in particolare nell’Italia centrale tra l’ultimo quarto del XIII secolo e il XIV. Dal punto di vista architettonico e artistico, nel corso degli oltre 700 anni di vita, la chiesa e il convento sono stati interessati da numerosi interventi sia di ristrutturazione funzionale che di allestimento interno e, successivamente al sisma del 1971, anche di restauro. La chiesa ha tuttavia mantenuto, nelle sue linee essenziali, la configurazione originaria di fine Duecento, con la struttura a navata unica e terminazione absidale rettangolare. Importanti interventi sul lato destro della navata sono stati compiuti durante il XV secolo con l’apertura di due cappelle laterali, una delle quali (la cappella Ludovisi) è arrivata a noi nella sua completezza e ricchezza decorativa, mentre dell’altra sono rimaste solo tracce architettoniche con brani di affreschi che oggi si trovano lungo il muro esterno del fianco destro dell’edificio (loggia). Allo stesso periodo sono da attribuire l’affresco della Crocifissione della cappella Ludovisi e quello con la Natività, presso l’omonimo altare, nonché la pala lignea dipinta su entrambi i lati dell’altare maggiore, attualmente custodito nel Duomo. L’aspetto originario del convento si può rileggere soprattutto nel chiostro quadrangolare dei secoli XIV–XV, delimitato da 19 colonne con capitello in nenfro, mentre gli altri ambienti sono stati profondamente modificati soprattutto tra il 1699 e il 1704, a causa degli “ammodernamenti” promossi dal priore Fulgenzio Pocci. Gli interventi di questa fase hanno interessato anche la chiesa, soprattutto dal punto di vista dell’allestimento interno, con la realizzazione di cinque nuovi altari laterali in stucco, costruiti a “chiusura” di quelli più antichi ricavati a nicchia nello spessore della muratura, e nella scenografica architettura dell’altare maggiore, anch’essa in stucco, inserita all’interno dell’arco trionfale gotico della struttura originaria della chiesa.

 

Tuscania: Historical events and the evolution of the town architecture of the church
and monastery of Sant’Agostino

The Sant’Agostino complex in Tuscania is a perfect example of how a previously peripheral religious community came to be inserted into an urban context. This was a widespread phenomenon, particularly in central Italy, between the late thirteenth and fourteenth century. Prior to moving into the town, Tuscania’s Augustinian friary had stood in a secluded spot far from the urban centre. Numerous interventions over the seven hundred years since its move have mutated the church and convent both architecturally and artistically. Some of the changes were purely functional renovations, altering the internal design, some caused by necessity. The 1971 earthquake is an example of the latter, after which the complex was restored. Essentially, the church has kept its original late thirteenth century ground plan, with a single nave and rectangular apse. Major fifteenth century interventions along the right side of the nave led to the creation of two side chapels. One of these, the Ludovisi Chapel, has survived unchanged, in all its decorative splendour. Architecturally, little remains of the other, just a few fresco fragments now in the loggia, on the external wall of the right side of the building. The fresco of the Crucifixion in the Ludovisi chapel, the Nativity scene, near the altar of the same name, and the painted wooden altarpiece, on each side of the main altar, all in the Cathedral, date to the same period. An idea of the original appearance of the convent can be felt in the fourteenth to fifteenth century quadrangular cloister, with its nineteen columns topped with nenfro capitals. The’other rooms were heavily modified, especially during Prior Fulgenzio Pocci’s “modernisations” between 1699 and 1704. The internal layout of the church was also altered during this phase. Five new stucco side altars were created, enveloping the older ones lodged in their niches in the walls. The scenographic stucco architecture of the main altar was also put in place, inserted inside the original church’s triumphal Gothic arch.

Ultimo aggiornamento

10 Febbraio 2025, 15:21