Enrico Edoardo Barbero – Federico Doneux – Franco Gualano – Lorenza Santa, I lavori e la riapertura dell’Appartamento dei Principi Forestieri nel Palazzo Reale di Torino
Estratto dal fascicolo 59-60 (luglio-dicembre 2023)
L’appartamento della manica nord, progettato e realizzato da Filippo Juvarra nel 1733–1734, viene a chiudere il lato del cortile quadrato del torinese Palazzo Reale. Il completamento e l’arredo spettarono tuttavia a Benedetto Alfieri (1738–1743), con attente connotazioni pittoriche di tipo simbolico, dovute a svariati pittori — da Nogari a De Mura, da Cignaroli a Olivero — e boiseries alla moda. Venuta meno l’originaria funzione di biblioteca e sede degli archivi, e progressivamente arredato coi cosiddetti “Quadri Moderni”, l’appartamento venne in parte rimaneggiato da Pelagio Palagi (1841–1845), con studiati inserti neoclassici. Venne così avviato alle funzioni di alloggio per i Principi Forestieri — che si è scelto di privilegiare nuovamente nella denominazione attuale — in occasione di matrimoni e visite di vario genere.
Nel corso del XIX secolo l’Appartamento dei Principi Forestieri è stato oggetto di numerosi interventi di manutenzione e adeguamento in vista delle ripetute visite di ospiti illustri dei Savoia. La selezione dei documenti d’archivio presa in esame testimonia l’attività di numerosi ebanisti, indoratori, pittori restauratori e altre maestranze dirette, in particolare, dagli architetti di corte, Pelagio Palagi ed Emilio Stramucci.
Il riallestimento dell’appartamento ha preso avvio nel 2006 e sta portando alla riproposizione dell’arredo della Residenza così come si presentava quando Umberto II di Savoia lasciò per l’ultima volta il palazzo. Gli interventi del secondo dopoguerra gli avevano dato una nuova veste, cancellando gran parte del suo vissuto, e l’appartamento aveva sofferto per l’acqua di spegnimento dell’incendio della Cappella della Sindone. Quelle sale avevano avuto tante destinazioni, da quelle archivistiche, a raccolta di dipinti, a foresteria; in seguito appartamento provvisorio per tanti personaggi della corte, sino a Vittorio Emanuele III. L’operazione si è basata sulla documentazione degli ultimi inventari e testimoniali di Stato. Per le opere disperse, distrutte, o in deposito presso altri enti e musei esterni, si è pensato alla sostituzione con arredi precedentemente presenti in quegli ambienti, che comunque dalla prima metà del XX secolo non avevano più mutato funzione.
L’intero apparato decorativo dell’appartamento è composto da varie tipologie di materiale: tappezzerie in stoffa e in carta, opere lignee dipinte e dorate, intonaci dipinti, stucchi, manufatti lapidei, pavimenti in legno, specchi, manufatti metallici, dipinti su tela. In generale, lo stato di conservazione precedente il restauro era molto deteriorato. Tutte le superfici erano coperte da uno spesso strato di sporco e depositi incoerenti che offuscavano pesantemente le decorazioni policrome, le dorature e l’insieme delle superfici. L’intervento è stato mirato alla rimessa in ordine dell’apparato decorativo di tutte le stanze con tipologie di intervento diverse, in relazione al materiale e allo stato di conservazione.
Restoration and reopening of the Apartments of the Principi Forestieri (Visiting Royals) in the Royal Palace of Turin
The apartments were originally used as a library and archive, but gradually came to house so–called “Modern Paintings”. It was partially renovated by Pelagio Palagi (1841–1845), who introduced refined neoclassical details. The rooms later lodged visiting royalty, especially wedding guests and dignitaries for royal functions, hence its name.
Throughout the nineteenth century, the Apartments of the Principi Forestieri underwent a variety of maintenance and renovation projects, for it to better accommodate the House of Savoy’s frequent and distinguished guests. From the archives we can see the variety of craftsmen involved: cabinetmakers, gilders, painters, restorers and other skilled workers, all supervised by Pelagio Palagi and Emilio Stramucci, the court architects.
Renovation of the apartment began in 2006. The hope was to restore of the residence, and its furnishings, to how they were looking when King Umberto II of Savoy left the palace for the last time in 1946. Post–war changes had considerably altered its original character, wiping away much of its sense of history. The apartments had also been damaged in the firefight to put out the blaze in the Chapel of the Shroud in 1997. The rooms had been used for various purposes over the years. As archives, a deposit for those “modern” pieces of the royal art collection not put on display and guest rooms. Still later it served as a temporary residence for numerous members of the court, including Victor Emmanuel III.
The restoration project worked from the most recent inventories and state records. Some of the fittings had been lost, destroyed or moved to other institutions or museums. Their replacements were chosen from furnishings that had already once been fixtures in these rooms, their usage remaining unchanged since the early 1900s.
A variety of materials had gone into decorating the apartments. These included fabric and paper wall coverings, painted and gilded wood carvings, painted plasterwork, stucco, stone sculpture, wooden floors, mirrors, metal works of art and oil paintings. The apartment had very much fallen into disrepair prior to its restoration. A thick layer of grime and dust caked every surface, concealing the once brilliant colours of the painted walls, the gilding and almost every detail. The restoration was careful to return each room to its original decorative splendour. Tailor made solutions were found depending on which particular material was in question, and its state of conservation.
Ultimo aggiornamento
11 Marzo 2025, 11:02