Anna Maria Riccomini, Ginette Vagenheim, Studi antiquari di Pirro Ligorio e Girolamo da Carpi. Intorno alle “medaglie” degli antichi romani

Estratto dal fascicolo 61-62 (gennaio-giugno 2024)

L’articolo prende in esame due fogli conservati nella Picture Gallery di Christ Church, Oxford e tradizionalmente attribuiti a Pirro Ligorio: le 38 piccole figure che, complessivamente, riempiono i due disegni sono state sinora interpretate come esercitazioni da gemme o sculture antiche, ma si è anche pensato a studi iconografici per alcuni apparati decorativi effimeri, progettati da Ligorio nella seconda metà del Cinquecento. L’analisi stilistica che qui si propone e quella paleografica, condotta sulle didascalie che accompagnano i disegni, suggerisce invece la mano dell’artista ferrarese Girolamo da Carpi, anche lui alle dipendenze del cardinale Ippolito II d’Este. Se le fonti scritte e i documenti di archivio ci dicono poco sulla comune attività per il cardinale dei due artisti, questi fogli di Oxford ci lasciano intravedere un reciproco e intenso scambio di idee, soprattutto sul tema delle allegorie “all’antica”. Nell’articolo si identificano, per la prima volta, quasi tutti i modelli delle figure disegnate sui due fogli, desunti da monete romane di età imperiale: le stesse monete che Ligorio studia e disegna nei suoi codici numismatici di Napoli e di Torino, ancora in gran parte inediti. Si tratta, per la maggior parte, di figure allegoriche, soprattutto femminili: un campionario di immagini di grande utilità sia per Ligorio che per Girolamo da Carpi, impegnati entrambi nella elaborazione di iconografie simboliche per la casa d’Este. I due disegni di Oxford, insomma, più che documentare un particolare interesse di Girolamo verso la numismatica antica (un soggetto piuttosto raro tra i suoi disegni), ne mostrano la curiosità verso le simbologie antiche (desunte dalle monete), utili ad elaborare moderne iconografie “all’antica”.
 

Antiquarian Studies by Pirro Ligorio and Girolamo da Carpi. Ancient Roman “medallions”

The article examines two sheets traditionally attributed to Pirro Ligorio in the Picture Gallery of Christ Church, Oxford. Until now, the thirty–eight small figures that fill the two drawn pages were thought to be copies of cameo gemstones or ancient sculptures. Others thought that they might have been iconographic studies for some ephemeral decorative apparatus that Ligorio may have had in mind in the second half of the sixteenth century. The captions that accompany each drawing, and the stylistic and paleographic analysis proposed here, lean more in the favour of Girolamo da Carpi, a Ferrarese artist, also employed by Cardinal Ippolito II d’Este at the time. While written documents tell us little of what these two artists had in common, the Oxford sheets give us a glimpse of a mutual and intense exchange of ideas between the two. This is particularly true when it comes to depictions of “ancient” allegories. The paper identifies the source of almost all of the models for the figures found on the two sheets, Roman coins from the imperial age. These are the same coins that Ligorio studies and draws in his numismatic codices of Naples and Turin, most of which are still unpublished. The figures, mainly female, tend to be allegorical. The selection of images proved to be very useful both for Ligorio and Girolamo da Carpi, in their elaboration of symbolic iconographies for Casa d’Este. The two Oxford drawings aren’t so much an expression of Girolamo’s interest in ancient coins, which rarely appear in his other drawings, but instead reveal a curiosity concerning ancient symbolism (to be found on coins), which he found useful when elaborating his “ancient” iconography.

Ultimo aggiornamento

7 Agosto 2025, 15:56